MAFALDA DI SAVOIA E IL REAL CASTELLO

LE RESIDENZE SABAUDE: UN PERCORSO DI “EDUCAZIONE ALLA BELLEZZA” PER GLI STUDENTI DELL’ARIMONDI - EULA DI RACCONIGI

MAFALDA DI SAVOIA E IL REAL CASTELLO

 

Conoscere il valore dei beni artistici, monumentali e ambientali attraverso le residenze Sabaude, è stato l’obiettivo perseguito dalla classe III E di COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO, mediante un lungo percorso formativo che il Club UNESCO di Torino ha rivolto a molti Istituti scolastici superiori della città torinese e provincia. 

L’iniziativa, articolata in quattro incontri di formazione, più una giornata di apertura inaugurale, si è svolta in parte negli storici ambienti della Reggia di Venaria e  in parte in quelli del Castello del Valentino a Torino.  La sua finalità era mirata a stimolare e a facilitare la nascita di progetti e azioni originali da parte degli studenti su quattro aree tematiche: le “Case dei Re”, i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, la città industriale di Ivrea del XX secolo e i Sacri Monti del Piemonte.

I nostri allievi, fortunati di avere sul territorio racconigese il Real Castello, hanno lavorato sul primo tema e hanno scelto un personaggio di Casa Savoia, nello specifico la Principessa Mafalda, per poter mettere in luce la bellezza storica e naturalistica della reggia.   Attraverso la narrazione della sua vita, i ragazzi hanno fatto rivivere gli spazi e gli ambienti a Lei cari, soprattutto la nota Cappella di Santa Maria della Neve, scelta come location di nozze con il Principe tedesco Filippo d’Assia, celebrate in un ormai lontano 1925.

Il destino, però, di questa Principessa fu tragico: deportata dai nazifascisti nel campo di concentramento di Buchenwald, morì nel 1944 a seguito di un bombardamento anglo americano. Operata troppo tardi al braccio ferito, Mafalda non poté salvarsi dalla cancrena. Aveva solo 42 anni. 

I Racconigesi non l’hanno mai dimenticata e hanno tenuto vivo un legame d’affetto particolare; la sua persona non è mai stata scordata e, nonostante le vicende del campo l’abbiano portata a morire e ad essere seppellita lontano dall’Italia, il suo nome è ancora presente, oggi, sullo stradario e su una lapide posta sotto il Comune della città.

Gli studenti, dopo un lavoro di ricerca e di scrittura narrativa - scenografica, hanno avuto la possibilità di accedere al Castello per fare scatti ad ambienti e a scorci del parco, alcuni dei quali ancora oggi interdetti al pubblico. Tale accesso si è reso possibile grazie alla disponibilità del Ministero della cultura e della Direzione regionale Musei Piemonte. La fase fotografica è confluita poi in un video conclusivo, volto a mettere in luce la bellezza del Castello, nonché la storia di un personaggio importante sia per la Casata reale a cui apparteneva sia per gli avvenimenti storici che l’hanno tragicamente coinvolta.

Adesso non rimane altro che attendere la giornata conclusiva del percorso, che si terrà il 15 maggio p.v. a Venaria, in cui il lavoro dei ragazzi verrà presentato ad un pubblico ampio, quale riconoscimento per il lavoro svolto, nonché come strumento di “educazione alla bellezza” di un patrimonio artistico troppo spesso poco conosciuto e trascurato. 

Un grazie ai Proff. Bosio Valentina, Bosso Claudia, Fumero Angela e Robasto Domenico che hanno seguito e coordinato i lavori e al Prof. Farotto Alessandro in qualità di video editing.

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