Incontro con lo studioso Carlo Greppi

Lasciare per un mattino banchi e libri di scuola per conoscere dal vivo chi la storia “la fa” grazie ad appassionate e laboriose ricerche: è quanto hanno sperimentato venerdì 26 gennaio, presso la Crosà Neira, le classi 5H e 5D Amministrazione, finanza e marketing e 4A liceo scientifico dell’istituto Arimondi Eula - accompagnate rispettivamente dai docenti Bertoglio, Panero, Avena, Mario e Catalano - incontrando lo studioso Carlo Greppi, autore della biografia “Un uomo di poche parole – Storia di Lorenzo, che salvò Primo”.

Una tematica quanto mai adatta al periodo, vicino al “Giorno della memoria”, dato che lo storico torinese ha ricostruito, appunto, la vita di Lorenzo Perrone,  il muratore di Fossano raccontato da Primo Levi nel suo celeberrimo romanzo “Se questo è un uomo”. «Credo che proprio a Lorenzo debbo la vita» ha sempre dichiarato Levi, sottolineando l’importanza di quest’uomo conosciuto appena fuori dell’universo infernale di Auschwitz, dove Lorenzo era andato volontariamente a lavorare e Primo era obbligato a servire, da schiavo, l’industria tedesca. Un destino che l’avrebbe condotto in breve a morte sicura, se Lorenzo non avesse deciso, a suo rischio, di aiutarlo, portandogli ogni giorno per sei mesi, di nascosto, una gavetta di zuppa perché potesse sopravvivere.

Così è stato e, se Levi è tornato a casa e ha mostrato a tutto il mondo l’orrore del lager, il merito è anche di quel piemontese povero, quasi analfabeta, alcolizzato, ma immenso ed eroico nella sua scelta di fare “il bene” senza altri compensi che una coscienza pulita. Coscienza che non è bastata, però, a salvarlo, dato che pochi anni dopo la fine della guerra è morto, di tubercolosi, proprio all’ospedale di Savigliano.

Necessario, bello e commovente a maggior ragione, quindi, che Greppi si sia messo sulle sue (scarse) tracce ed abbia riacceso la luce sulla sua storia, degna di essere raccontata almeno quanto quelle degli altri “giusti tra le nazioni”.  

Soprattutto ai ragazzi, che venerdì – aiutati anche dagli interventi di Silvia Olivero, responsabile del museo civico e dell’archivio storico, che con l’autore ha dialogato durante l’incontro  - hanno infatti mostrato curiosità ed interesse per Lorenzo, imparando, come lo stesso Greppi ha sottolineato alla fine della mattinata, che «Tutti possiamo essere eroi»: dipende da noi e dalle nostre scelte.  

Carlo Greppi
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