I versi per non dimenticare

Giornata della memoria al liceo Arimondi Eula di Savigliano

Non sempre sono necessari fiumi di parole per ricordare una terribile pagina di storia, a volte bastano pochi versi, le note di un pianoforte, una breve riflessione e quasi per incanto il passato ritorna, si percepisce l’angoscia straniante di chi, vittima, ha subito il dolore del male assoluto. Quest’anno i rappresentanti di Istituto del liceo Arimondi hanno scelto di privilegiare la riflessione e il silenzio per ricordare e fare memoria della Shoah.

Gli allievi sono attenti, seduti nel corridoio centrale della scuola quando il Dirigente, professor Martini, apre il momento di riflessione con le pagine di un libro intitolato La notte. E’ stato scritto da un autore ebreo che, all’epoca dei fatti, aveva 15 anni, l’età pressappoco degli allievi che ascoltano; si chiama Elie Wiesel, venne deportato dalla Transilvania ad Auschwitz e poi a Buchenwald insieme al padre. Racconterà al ritorno la terribile logica dello sterminio, attuato con lucidità e sistematicità.

A seguire, Emma Iacolino, Alessia Regis, Matteo Cola e Lorenzo Ragazzo, accompagnati al pianoforte da Dafne Piombo, leggono con grande trasporto poesie particolarmente toccanti: Aprile, di Anna Frank, Prima vennero, di Martin Niemmoller/B. Brecht, Poesia di un ragazzo trovata in un ghetto nel 1941, anonima, e Memoria, di Natalia Ginzburg. La stessa performance si ripeterà per gli allievi del corridoio Barberis, questa volta con altri lettori, Matteo Borghino, Norma Abram, Bea Arnolfo, accompagnati dalla chitarra di Alessandro Rispoli.

“Allora quando piangevi c'era la sua voce serena. Allora quando ridevi c'era il suo riso sommesso. Ma il cancello che a sera s'apriva, resterà chiuso per sempre, e deserta è la tua giovinezza. Spento il fuoco, vuota la casa.” Non serve altro, i ragazzi hanno capito. In silenzio riflettono non solo sui morti, ma anche sul dramma di chi è rimasto e ha vissuto tutta la vita immerso in un vuoto incolmabile.