Gli studenti della sezione di Racconigi incontrano Aldo Rolfi con la cittadinanza

Gli studenti della Sezione Racconigese dell’I.I.S. Arimondi Eula hanno avuto quest’anno più occasioni per celebrare la Giornata della Memoria: l’ultima è stata un’emozionante e intensa serata cittadina in compagnia di Aldo Rolfi, figlio dell’ex – deportata Lidia Beccaria Rolfi, significativa testimone del Campo di Concentramento di Ravensbruck.

Martedì 30 gennaio 2024, nel gremito Salone SOMS, Aldo Rolfi ha interagito con il Presidente dell’A.N.P.I. Pierfranco Occelli e con un notevole gruppo di studenti dell’Arimondi Eula, narrando e discutendo ciò che è stato, partendo dal peculiare punto di vista di una donna, sua madre Lidia morta nel 1996, dalla quale ha raccolto il testimone della memoria e per la quale da anni gira scuole ed eventi in tutte le città italiane in cui è invitato.

Lidia, originaria di Mondovì, di professione insegnante, fu staffetta partigiana e venne arrestata a marzo del 1944; dopo un tempo tremendo tra carcere ed interrogatori, venne deportata a Ravensbruck, unico lager nazista per sole donne.

Gli studenti hanno scelto di leggere alcuni passi dai libri di Lidia Rolfi e Aldo li ha approfonditi grazie alla sua personale esperienza di condivisione con la mamma tracciando così un percorso che, partendo dalla paura dell’arresto, passa attraverso la fame, il freddo, la disumana fatica e la violenza del campo, per giungere alla liberazione e al ritorno. Proprio sulle difficoltà del ritorno Aldo Rolfi si è parecchio soffermato per tentare di trasmettere la sensazione di incomunicabilità in cui si sono trovati tutti gli ex deportati: un conto è raccontare la guerra o le imprese partigiane, un altro è raccontare il lager … come raccontare i soprusi visti e subiti? Come raccontare la disumanizzazione? Come raccontare cosa significa essere donna in un campo di concentramento? Come raccontare le ceneri delle compagne morte per stenti o assassinate sparse nel lago di Ravensbruck, dove i figli delle SS facevano il bagno?

Lidia Beccaria Rolfi aveva un particolare legame con la città di Racconigi perché insegnò nella piccola scuola elementare della frazione Tagliata. Così i presenti hanno potuto conoscere dal figlio Aldo anche i tratti quotidiani di Lidia Rolfi: la vita famigliare tra impegno e leggerezza, la passione per l’insegnamento, l’amicizia profonda con Primo Levi, la relazione con le colleghe di Racconigi rimasta viva negli anni, uno spaccato di quella vita dopo il campo che lei ha saputo vivere, pur nella fedeltà alla Memoria di un tempo buio per il nostro Paese, per l’Europa e per il mondo e che l’ha annoverata tra le sue vittime.

Al termine i giovani che circa un anno fa sono partiti per il viaggio con il Treno della Memoria hanno brevemente raccontato la loro esperienza soffermandosi in particolare sulla visita al campo di Ravensbruck e hanno presentato il nuovo progetto che prevede un’imminente nuova partenza proprio di un gruppo di studenti dell’Arimondi Eula.

Una serata per fare memoria perché solo i sopravvissuti possono essere testimoni e in tanti hanno svolto con coraggio e instancabile tenacia questo compito; oggi, che i testimoni stanno morendo tocca a noi, che abbiamo avuto il privilegio di ascoltarli, il dovere di raccontare, di generazione in generazione, affinché non si laceri “l’esile filo della memoria”.

Aldo Rolfi
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