Giornata della Memoria al liceo Arimondi-Eula di Savigliano

“Imagine all the people livin’ life in peace” sono le parole della celebre canzone di John Lennon: descrive quel mondo utopico sognato anche dagli studenti dell’istituto Arimondi-Eula, che è stato il filo conduttore di un  solenne momento di raccoglimento nel corso della mattinata scolastica il 27 gennaio 2023, Giornata della Memoria.

I rappresentanti degli studenti Mattia Scicolone e Pietro Roano, insieme al professor Biancotti e alla professoressa Fea, hanno dedicato tempo e molto impegno per organizzare un incontro che coinvolgesse tutti gli studenti e i docenti al fine di ricordare la terribile guerra compiuta poco più di ottant’anni fa che ha portato più di 60 milioni di morti. Questo numero impressionante non comprende solamente i caduti in battaglia, ma, come ha sottolineato il preside Luca Martini, che è intervenuto nella mattinata, anche i civili e i deportati ossia ebrei, omosessuali, oppositori politici, minoranze etniche, prigionieri di guerra sovietici e molti altri. Si tratta di uomini e donne che si sono ritrovati privati di tutto, perfino della loro identità.

Il professor Martini, accompagnato dalle note di “Imagine” suonate dai vice-rappresentanti Gabriele Abbadessa e Luca Supertino, ha raccontato agli studenti le vicende di Gino Bartali, campione fiorentino di ciclismo, che aiutò più di 800 ebrei a sottrarsi alla malvagità nazi-fascista che avanzava in Italia. Bartali era un devoto cattolico e durante gli anni della Resistenza assunse il ruolo chiave di corriere tra le brigate partigiane: percorrendo grandi distanze riuscì a portare ad Assisi, nascondendoli nel telaio della sua bicicletta, un gran numero di documenti falsi, fondamentali per permettere la fuga di coloro che erano ingiustamente perseguitati dalle leggi razziali.  Un giorno alcuni soldati fascisti intercettarono una lettera proveniente dal Vaticano che riportava dei ringraziamenti rivolti proprio a Bartali. Decisero di interrogarlo e tenerlo prigioniero, essendo convinti che egli avesse fornito armi alla Città del Vaticano, ma lui continuava ad affermare di aver solamente portato alcune vivande destinate ai bisognosi. Tra i soldati fascisti c’era anche un uomo che era stato un suo compagno durante la leva militare e, dopo averlo riconosciuto, decise di liberarlo, credendo alle sue parole e riconoscendo in lui un uomo da sempre sincero.

L’ammirevole impresa del campione Gino Bartali ha suscitato grande interesse, dimostrato dall’attenzione prestata dagli alunni e dal silenzio che regnava nei corridoi della scuola, e ha fornito un grande spunto di riflessione per tutti gli uditori, evidenziando ulteriormente l’importanza di ricordare storie e uomini come lui, che nel loro piccolo hanno contribuito al raggiungimento della pace. Infatti, in particolare quest’anno, è fondamentale rammentare i drammatici effetti della guerra e, proprio come dice Jhon Lennon nella sua canzone, tenere a mente che siamo dei sognatori e immaginare che non ci sia spazio per la cupidigia o la brama di potere, ma per una fratellanza di uomini che condivide il mondo, conservando la speranza di una rapida risoluzione dei conflitti attuali.

Elisa Bonino