Cinque studenti del Liceo Arimondi di Savigliano premiati da Marco Revelli, figlio di Nuto

 

LA FORZA EVERSIVA E PACIFICATRICE DELLA PAROLA

Cinque studenti del Liceo Arimondi di Savigliano premiati da Marco Revelli, figlio di Nuto

Sabato 26 novembre nel Salone d’Onore  del Municipio di Cuneo si è svolta la premiazione del XIV Concorso Nazionale per opere scritte e  visive ideato da Gigi Schiffer e promosso dalla Fondazione Nuto Revelli e dall’Associazione Mai Tardi col patrocinio del Comune di Cuneo.  Ben 5 le sezioni del Concorso, una delle quali –intitolata “Fuoriclasse”- interamente rivolta agli studenti. Davvero grandi le soddisfazioni per il Liceo Arimondi di Savigliano, che ha visto tra i vincitori ben cinque allievi del Classico e dello Scientifico: prima classificata Miriam Flego, secondo classificato Mattia Tonello, terze classificate ex aequo Martina Ruffino e Marta Mondino, sesto classificato Mattia Scalzo. Tutti gli studenti hanno composto racconti o saggi nei quali hanno riflettuto sull’esperienza quotidiana della scuola, intesa come luogo in cui si affrontano i valori del vivere civile: democrazia, libertà, uguaglianza, solidarietà, parità di genere. Toccanti le parole di Marco Revelli, figlio di Nuto, nel rivolgersi al salone gremito: “Questo concorso è la manifestazione che meglio sintetizza il lavoro di mio padre” ha osservato “che dopo la liberazione cercò di restituire la parola a chi se l’era vista negata: prigionieri, contadini, montanari, migranti”. “Mio padre si è portato dentro la guerra come un cancro” ha continuato Marco Revelli “e a maggior ragione ora, durante un’altra terribile guerra, occorre ricordare che ogni conflitto è negazione dell’altro e che solo la parola può porvi rimedio”.